Da giorni, ormai, la notizia della proposta di chiusura domenicale avanzata del vicepremier Di Maio è sulle prime pagine di molti giornali. Ho seguito un po' la vicenda ed ovviamente ciò che allarma maggiormente mezzi di informazione e pubblico è il dato sul possibile aumento della disoccupazione. Certamente una grave conseguenza molto probabile, ma da tutta questa storia, sorge una piccola riflessione. Perché il giro d'affari domenicale è così grande da costringere i colossi dello shopping ad impiegare personale? Perché le persone comprano la domenica? Il tutto ci collega alla prima relazione economica: maggiore è la domanda, maggiore sarà l'offerta.
La mia riflessione non ha prodotto che domande: perché il consumatore si reca nei centri commerciali? Perché vuole comprare la domenica? Qual è lo scopo di questa proposta? Aumentare il senso di coesione all'interno della famiglia oppure chiudere l'e-commerce ed i centri commerciali per costringere le persone a recarsi nei piccoli negozi?
Ogni azione provoca una reazione e per me l'attenzione dovrebbe essere posta su un altro fenomeno: com'è cambiato lo stile di vita delle persone? Cosa le spinge a recarsi in un negozio, in un outlet o su un portale e-shop invece che fare alto, ad esempio una passeggiata nel centro cittadino?
Ecco il mio consiglio.
Analizzare lo stile di vita ed il comportamento d'acquisto del cliente aiuterebbe ogni tipo di attività commerciale molto più di una serie di divieti. Siamo nell'era del web, della globalizzazione e del tutto a portata di un click, l'analisi diventa il mezzo per il successo, anche nel settore turistico e d'intrattenimento. Non si può evitare una scelta, ma capire da cosa scaturisce e definire una strategia per individuare e supportare altre necessità ed interessi.
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